Il Parlamento europeo ha approvato la nuova Battery Regulation, una proposta che indica gli standard di recupero per le batterie agli ioni di litio: si prevede il riciclo del 65% in peso entro il 2025 e il 70% entro il 2030. Per il singolo metallo l’intento è di raggiungere entro il 2030 il 95% per rame, nichel e cobalto e piombo, il 70% per il litio.
Per dare vita a soluzioni sostenibili valide, bisogna coinvolgere tutte le parti coinvolte sul mercato, vale a dire produttori, riciclatori e consumatori.
Le batterie agli ioni di litio sono ampiamente utilizzate in molti dispositivi elettronici, come smartphone, laptop e veicoli elettrici. Tuttavia, quando queste batterie finiscono la loro vita utile o sono danneggiate, possono diventare un problema ambientale. Fortunatamente, ci sono nuove soluzioni di riciclaggio delle batterie agli ioni di litio che possono aiutare a ridurre l’impatto ambientale di queste batterie.
Batterie agli ioni: il problema delle materie prime
Le batterie agli ioni di litio sono più efficienti di quelle tradizionali, in quanto durano di più, si caricano più rapidamente e hanno dimensioni più compatte. In virtù di questi aspetti sono diventate protagoniste del processo di elettrificazione della mobilità nell’ottica della transizione energetica, pur tuttavia presentando delle criticità in merito all’impatto ambientale.
Le materie prime critiche per la realizzazione di queste batterie si trovano quasi esclusivamente in Cina, che ne detiene ben il 90%. Il rimanente 10% si trova all’interno di nazioni geopoliticamente instabili. Alla luce di ciò diventa fondamentale investire sul riciclo delle batterie agli ioni di litio che hanno concluso il loro ciclo di vista, puntando su composizioni alternative che prevedono ad esempio l’utilizzo di nichel e manganese.
Riciclo delle batterie agli ioni di litio: due soluzioni sostenibili
Attualmente il processo di riciclo delle batterie agli ioni di litio ha due soli percorsi: quello idrometallurgico, che presenta problematiche connesse al consumo di acqua e all’impatto inquinante di alcuni acidi, e quello pirometallurgico, che necessita di ingenti quantità di energia.
La nascita di metodi alternativi sta a dimostrare la vitalità del settore e la necessità di trovare sistemi più efficienti e sostenibili. La prima soluzione viene da ICCOM col supporto del consorzio Cobat, il quale ha testato un procedimento che dalla miscela di tutti i materiali ottiene del litio puro al 90%. La seconda tecnica è stata curata da Elza Bontempi, docente di Fondamenti chimici delle tecnologie dell’Università degli Studi di Brescia, ed è chiamata processo carbotermico migliorato. In questo caso il litio viene riciclato mediante una tecnologia a microonde e un acido organico ricavabile dagli scarti frutta.
Il riciclaggio delle batterie agli ioni di litio è ancora un’area in cui sono in corso molte ricerche e sviluppi. Tuttavia, le soluzioni di riciclaggio disponibili oggi possono aiutare a ridurre l’impatto ambientale delle batterie agli ioni di litio e a recuperare alcuni dei materiali preziosi che le compongono.
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